World Cancer Day, Cinieri (Fondazione Aiom): “Cure mirate su singola cellula”. Adnkronos – ultimora

(Adnkronos) – “Stiamo cercando di individuare la cura giusta per il singolo paziente. È scomparsa ormai l’oncologia generica, la chemioterapia uguale per tutti – per fortuna, devo dire – I risultati premiano l’attività della ricerca scientifica ma soprattutto l’attività clinica: si individua caso per caso il paziente e, in base al bersaglio molecolare, una terapia che sia indirizzata verso le singole cellule malate”. Questo concetto ha portato a un cambio di “mentalità dell’oncologo medico con l’idea di valutare il paziente nella sua singolarità, in base all’età, alle condizioni generali, al livello psicosociale alla presenza o meno di caregiver. Tutto questo viene valutato” – anche la modalità di assunzione di una terapia – “ed è una cosa che fino a qualche anno fa, posso assicurare, non si faceva”. Così Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, all’Adnkronos Salute, partecipando al convegno ‘United by Unique’, organizzato oggi a Roma, per il World Cancer Day, da Aiom e Fondazione Aiom, che aderiscono alla Giornata mondiale e sostengono l’obiettivo della campagna. 

“Il messaggio che lanciamo oggi – afferma Cinieri – è quello della riduzione dell’incidenza di cancro nei Paesi occidentali, dell’importanza degli stili di vita” corretti “e degli screening per una diagnosi precoce che migliora la sopravvivenza. La diagnosi precoce – rimarca – si deve alla possibilità di aderire ai 3 grandi tipi di screening che esistono nel nostro Paese e che sono garantiti dai Lea”, i Livelli essenziali di assistenza, “che sono presenti e diffusi in tutto il territorio nazionale: mammografia, sangue occulto nelle feci, pap test o test molecolare per cancro della cervice uterina”. Guardando al futuro, “dati scientifici dimostrano che c’è una adesione agli screening che varia a seconda della regione di residenza” ma, “soprattutto, del livello socio-culturale. Anche su questo – conclude – dobbiamo lavorare”. 

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!