Draghi incontra la Commissione Ue e ipotizza una roadmap sulla competitività

L’ex premier ed ex presidente Bce, Mario Draghi è intervenuto al seminario della Commissione a Jodoigne, nei pressi di Bruxelles. L’incontro è avvenuto il 12 gennaio scorso per il futuro rapporto sulla competitività economica europea. La presidente Ursula von der Leyen gli ha chiesto la realizzazione di una tabella di marcia per la prossima legislatura.

Von der Leyen ha definito molto positivamente “il seminario segreto” tra i membri del collegio dei commissari e Mario Draghi, sul tema della competitività.

Su X (ex Twitter) la presidente della Commissione ha scritto: “Grazie caro Mario Draghi per l’eccellente scambio di Oggi con il Collegio, sulla competitività dell’Ue. Abbiamo discusso di molte sfide e dimensioni politiche. Attendo con impazienza la vostra relazione per contribuire a portare avanti il dibattito su come rafforzare l’economia dell’Ue”.

Draghi avvicenderà Michel

Il nostro ex presidente del Consiglio è ancora oggetto del dibattito europeo, come possibile successore di Charles Michel, alla guida del Consiglio europeo dopo le prossime elezioni.

Da fonti italiane, nel corso dell’incontro, Draghi ha sottolineato l’urgenza di definire una ampia e dettagliata roadmap che fissi priorità e linee politiche da attuare nei diversi settori. Questa roadmap dovrà essere la base per le proposte legislative della prossima legislatura dell’Europa Unita.

La condizione attuale

Mario Draghi ha fatto il punto sommario sulle dinamiche generali che hanno determinato gli attuali scenari e le prospettive per la competitività europea. Ha illustrato ai Commissari: a partire dal 2016 “ci sono stati una serie di fatti nuovi e rilevanti per l’Europa negli ambiti più diversi. Dall’elezione di Donald Trump alla transizione green nell’agenda di governi e organizzazioni, fino all’avvento (più veloce del previsto) dell’intelligenza artificiale”. Draghi ha spiegato ancora che in questo contesto, l’economia europea ha subito un “progressivo indebolimento, perdendo slancio e cedendo centralità nelle catene dell’offerta. A beneficio di altri paesi come Stati uniti e Cina. La guerra in Ucraina poi, ha confermato le fragilità dell’Europa, dal punto di vista economico ma anche in termini di modello geopolitico”.

Serve una tabella di marcia

Alla luce dell’analisi dell’attuale condizione emerge chiara, secondo Draghi, la necessità di sviluppare una roadmap. Ed ha deciso di rendere la stesura del rapporto, quanto più aperta possibile al contributo di stakeholder* rilevanti. Finalizzato alla ricerca di soluzioni incisive e ambiziose. Nei giorni precedenti all’incontro, Draghi aveva avviato le consultazioni con i rappresentanti dell’industria europea, per contribuire al rapporto. A Milano ha incontrato i manager di Ert (Eurpean Roundtable for Industry). A Bruxelles si è visto con una delegazione di Business Europe guidata dal suo presidente, alla presenza del presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

Stakeholder* In economia lo stakeholder o portatore di interesse è un soggetto o gruppo coinvolto in un’iniziativa economica, società o altro progetto, con interessi legati all’esecuzione o dall’andamento dell’iniziativa stessa.

Foto generica tratta dal web

Articolo pubblicato dall’autore su ifattinews.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!