Fedez ora accusa gli omofobi ma nel 2011 dileggiava l’omosessualità

Va fatta la premessa che indipendentemente da come la si pensi sul tema dell’omosessualità, ognuno ha il diritto di esprimere il proprio pensiero, nel rispetto di quello altrui.

Il Paese evolve ed i cittadini formano la propria coscienza parallelamente alla crescita culturale e sociale. Vale inoltre la regola non scritta che solo gli sciocchi non cambino mai idea. Vale però anche quella della coerenza, che dovrebbe imporre ad ognuno una attenta riflessione intima, prima di cavalcare battaglie sociali.

Nelle ultime ore i media sono bombardati dalla vicenda di ieri in occasione del concerto del 1° maggio, che ha visto il rapper Fedez protagonista di un braccio di ferro ideologico contro Rai e Lega, sul decreto Zan.

Fedez, in poche parole ha lanciato accuse sulla censura Rai (o presunta tale) e sulla Lega, colpevole di sostenere idee omofobe.
Le repliche al cantante sono arrivate da più parti, come pure sono arrivate testimonianze di sostegno e approvazione.

Il Codacons accusa di ipocrisia l’artista citando una sua canzone pubblicata nel 2011 dai contenuti offensivi verso il mondo dell’omosessualità.

Il testo “incriminato”

Il testo in alcuni passaggi recita così: “Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing/ Ora so che ha mangiato più wurstel che crauti/ Si era presentato in modo strano con Cristicchi/ Ciao sono Tiziano, non è che me lo ficchi? E non è vero che il potere è in mano ai ricchi”.

Questo lo stralcio del brano “Tutto il contrario” del Rapper che oggi veste i panni del difensore dei diritti civili.
Alcuni hanno osservato che qualsiasi sia il motivo di un cambio di vedute cosi radicale, in fondo non è interessante. E’ invece importante che ci sia stata una rivisitazione del proprio pensiero così radicalmente significativa.
Sempreché non si tratti molto più squallidamente di un espediente per farsi pubblicità. Hanno concluso i più critici.

Concertone 1° maggio. Fedez contro Rai e Lega. Letta ringrazia in radio

Tratto degli articoli pubblicati dall’autore in iFattiNews e InformareH24

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!