Giuseppe Conte: sul Rdc non si torna indietro

Conte non si torna indietro sul Rdc

Il leader del M5S in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera replica alle polemiche sul Reddito di cittadinanza. Giuseppe Conte dice: “L’Italia sul Rdc non può più tornare indietro. L’iniziativa del centrodestra, spalleggiata da Italia viva, non potrà avere successo”.

Revisione ma mai cancellazione

Il M5S, è aperto a quelle modifiche alla Misura che “scaturiscono tutt’al più dalla sua messa in pratica”, spiega Conte. Poi aggiunge: “Dico sì a un tavolo che monitori la sua efficacia, rafforzi i controlli per evitare abusi e favorisca il dispiegamento di tutti i vantaggi per gli imprenditori collegati alle assunzioni”.

Conte e il M5S non cederanno

Il caposaldo del Movimento 5 Stelle, il Reddito di cittadinanza è quindi difeso senza mezze misure dall’ex Presidente del Consiglio. Difficilmente potrà essere rimosso da chi lo avversa, senza che questo provochi forti disagi nell’opinione pubblica… L’affermazione di Giuseppe Conte sull’impossibilità di tornare indietro sul Rdc, va oltre il monito!

Per alcuni questo è un falso problema:

E’ chiaro che i problemi economici dell’Italia non verranno risolti perché si cancella questo provvedimento, che tra l’altro, è attivo in tantissimi Paesi. Così come è evidente che l’attacco al Rdc è solo uno strumento politico. Però a farne le spese sarebbero quei cittadini che sono più fragili.

Tanto per avere un’idea clicca qui e leggi la lettera di un percettore del Rdc

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!