Google Maps cerca di proteggere gli Ucraini

Maps di Google aiuta gli ucraini

Anche col ricorso alla tecnologia si prova ad aiutare il popolo ucraino. Google Maps blocca due funzionalità utili a dare informazioni in tempo reale. Lo scopo è ovviamente di non dare riferimenti all’avanzata russa verso Kiev.

Maps disabilita i dati sull’afflusso di persone in un dato luogo e la funzione Live Busyness che evidenzia concentrazioni di persone in una specifica posizione e in uno specifico momento. Sono scomparsi anche i dati sulla situazione del traffico in tempo reale, sia sulla capitale ucraina che in tutte le altre città.

Evidentemente non sarà questo a fermare l’invasione ma se alcune strategie d’attacco dell’esercito russo volessero avvalersi questi dati non otterrebbero informazioni utili. Solo un paio di giorni fa, una cosa analoga è stata adottata dalle autostrade ucraine: hanno rimosso o invertito i cartelli stradali per disorientare le truppe russe.
Youtube ha poi disabilitato i guadagni dei video pubblicati da media russi o che godono di finanziamenti russi.

Sono tutti espedienti più o meno validi per contrastare l’invasione nel Paese. Il muro che sta erigendosi contro la Russia, sia con sanzioni o limitazioni, sia con ostacoli come questo, rendono tutto molto più complicato per il regime di Putin. Anche se intanto, nel Paese si continua a morire sotto il fuoco nemico.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!