Guidonia batte Orban 1-0 Paolo e Ugo unione civile

Dopo le discusse leggi omofobe di Orban e dopo il contenzioso che anima i partiti di casa nostra sul decreto Zan, la risposta arriva da un piccolo Comune del Lazio.

Una notizia che parte da Guidonia Montecelio e racconta a tutt’Italia una storia d’amore e di civiltà. E’ lo stesso sindaco, Michel Barbet a renderla nota attraverso la sua pagina del social Facebook.

Il primo cittadino di Guidonia poche ora fa ha scritto che questa mattina ha celebrato “con molto piacere” l’unione civile fra Ugo e Paolo. I Due hanno infatti scelto di coronare il loro sogno d’amore nel Comune della città di Guidonia Montecelio.

Barbet approfittando dell’annuncio ribadisce che l’amministrazione comunale “è e sarà sempre vicina alla comunità Lgbt ed alle sue battaglie a difesa dei propri diritti”.

Il sindaco poi sfrutta l’occasione del social per fare pubblicamente gli auguri ad Ugo e Paolo per una vita felice insieme.

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!