Hai poca memoria? E’ perché fai poco sesso

L’attività sessuale gioverebbe alla memoria a breve termine, indipendentemente dall’età.

Il sesso inoltre apporterebbe rilevanti effetti positivi alle capacità cerebrali in genere.

Questo è quanto emergerebbe da uno studio condotto dall’università australiana di Wollongong. Secondo i ricercatori, il sesso conferirebbe grande beneficio per la salute del cervello e in special modo per quanto concerne la memoria a breve termine. La particolarità di questo beneficio è che non è influenzato dall’età, sebbene gli effetti più considerevoli siano stati registrati proprio con persone mature, in grado anche di mantenersi in buona forma fisica.

Un test che è durato due anni e che ha visto coinvolte persone ultracinquantenni. La ricerca ha considerato lo stile di vita, quello alimentare, lo stato di salute e perfino la condizione socio-economica.
E’ stato fatto un test completo della memoria ai partecipanti, che hanno inoltre completato un questionario. Poi, a due anni di distanza, sono stati riconvocati per una seconda prova delle capacità mnemoniche di ognuno di loro.

Dall’analisi del test sono risultati miglioramenti di grande rilievo per quello che riguardava la memoria dei soggetti che avevano dichiarato di avere un’attività sessuale ed emotiva più attiva.
Altri elementi che hanno composto il quadro dei soggetti con memoria migliorata, sono: la sintonia emotiva, i baci, le carezze… Quindi non solo il sesso, ma tutta una serie di componenti legati alla sfera emotivo-sessuale.

In sostanza gli effetti positivi sono stati evidenziati in particolare tra le persone più avanti con gli anni, ma con una durata relativamente breve. Gli studiosi esortano quindi ad una vita sessuale ricca e costante, proprio per mantenere sempre questi effetti.

La spiegazione di ciò è che, il piacere derivato dal sesso e dall’intimità e dal raggiungimento dell’orgasmo solleciterebbe le aree del cervello dedicate alla memoria e l’ippocampo (questa parte del cervello, associata alla memoria, non ci permette solo di ricordare dove abbiamo lasciato la macchina, ma anche di pianificare le nostre azioni prevedendone le conseguenze).
Infatti, un secondo studio avrebbe evidenziato che il piacere agevolerebbe proprio la crescita delle cellule dell’ippocampo, con concreti miglioramenti della memoria ma anche delle capacità verbali.
È quanto sostenuto da una ricerca condotta dalle università di Oxford e Coventry. Dallo studio si sarebbero inoltre riscontrate migliorie per quello che riguarda la percezione visiva e dello spazio.

I responsabili di questo benessere sono due importanti ormoni: la dopamina e l’ossitocina, sui quali sarebbero concentrate le ricerche e gli studi di questo settore. Il loro rilascio è un ché di miracoloso per la mente e per le sue funzionalità. Naturalmente i benefici riguardano sia gli uomini che le donne.

Da ora in poi non sarà più seccante affrontare una “terapia” per la memoria e per il rafforzamento delle cellule cerebrali, sempre che questa terapia particolarmente gradevole agisca come illustrato, ma in fondo, seppure non funzionasse sarebbe in ogni caso una “medicina” che verrebbe assunta con sicura soddisfazione. E poi adesso, quando qualcuno ci accuserà di pensare sempre al sesso, potremo rispondere che ci stiamo prendendo cura del nostro cervello.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!