Il Papa esce dal Vaticano e va in un negozio di dischi

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Ieri sera uscita a sorpresa di Papa Francesco. E’ uscito dal Vaticano è si è fatto portare in un negozio di dischi nei pressi del Pantheon.

I titolari del negozio sono amici di Bergoglio da tempo, da quando veniva a Roma prima di diventare Papa.
La Sala stampa vaticana ha fatto sapere che la visita del Pontefice aveva lo scopo di benedire il locale che era stato ristrutturato.
Papa Francesco è arrivato alle 19 ed è rimasto nel locale poco meno di 15 minuti, e poi, con la 500 bianca, ha fatto rientro in Vaticano portando con se un cofanetto di musica classica ricevuto in dono.

Tiziana, la figlia dei titolari ha detto: “E’ stata una gioia immensa accoglierlo nel negozio. Il Papa è da tempo amico di mia mamma, Letizia.” Poi ha raccontato che ogni volta che veniva a Roma, faceva visita al loro negozio. “Gli abbiamo regalato un cofanetto di musica classica”, ha detto Tiziana, che ha voluto sottolineare come Jorge Bergoglio sia un uomo straordinario.

“E non si può che essere d’accordo con lei”, hanno commentato in moltissimi sui social, precisando che il carattere rock di Papa Francesco lo rende ancor più apprezzato.

Le uscite estemporanee del Pontefice hanno sempre sorpreso. Un Papa che col giusto garbo e con grande semplicità, rompe gli schemi e la solennità austera della figura stessa del Pontefice. Si può contestarlo, e perfino giudicarlo, ma non si può che cedere alla sua straordinaria natura, che lo riporta ad essere Uomo, prima ancora che simbolo religioso e capo dello Stato Vaticano.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!