Il presidente provinciale ordina (senza vergogna) all’Asl trentina l’abbattimento di JJ4

Dev’esserci un meccanismo diabolico nel cranio degli esseri umani, una sorta di valvola di sicurezza che quando un problema assume una certa rilevanza, ci obbliga a chiudere definitivamente e drasticamente la porta. Un bel modo per troncare via preoccupazioni e oneri su scelte che finirebbero per scontentare qualcuno. Cosa c’è di meglio per “affondare” definitivamente una questione che divide l’opinione pubblica, se non cancellare l’oggetto del dibattito? Quindi la risoluzione ovvia è l’abbattimento dell’orsa e “sti cazzi” tanto, in fondo,  era solo un animale…

Una vile decisione

Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento ha emesso l’ordine di abbattimento per l’orsa JJ4. Ora l’Apss (l’Asl veterinaria trentina) ha il mandato per ucciderla.
Così poi se ne parlerà ancora per un paio di giorni e lentamente JJ4 resterà un pallido ricordo da ripescare alla prossima occasione, con buona pace di chi “rompe i coglioni” in difesa degli animali.
E’ una sconfitta! Come altro si potrebbe definire una decisione simile? E’ la politica dello struzzo, di chi è incapace di trovare strade idonee e adeguate in una società civile ed avanzata. Siamo davvero sicuri che quest’orsa non potrebbe essere ricollocata altrove, coi suoi cuccioli. Magari in un luogo dove non sia in grado di nuocere?  E soprattutto dove nessuno vada ad importunare la sua naturale vita quotidiana?

Per colpa di chi

Appare perfino noioso star qui ancora a disquisire sulle responsabilità dello sconfinamento dell’uomo nel territorio dell’orsa. E’ addirittura vano ribadire che una mamma, di qualsiasi specie, se crede minacciata la proprio cucciolata, reagisce.
Ma l’uomo è l’animale dominante sul pianeta e non ci sono ragioni che tengono, può fare quello che vuole, può anche comprare un animale e lasciarlo legato a catena per il resto dei suoi giorni. Può scegliere un bel fucile e andare a sparare in giro a tutto quello che si muove, così, tanto per sentirsi un vero uomo!

Festival dell’ipocrisia

La cosa più grottesca che ci è capitata di sentire è stata quando hanno catturato l’orsa. Hanno detto: “i cuccioli stanno bene”. Che cazzo vuol dire “i cuccioli stanno bene”? Stanno bene di che? Si sono trovati senza la guida e il sostegno della madre e ci raccontiamo che stanno bene? Una sfaccettatura di certi benpensanti è proprio la necessità di pulirsi la coscienza quando commettono cose di cui si vergognano. Grande solidarietà alla famiglia del giovane che è rimasto ucciso nel tragico incontro con JJ4, lui probabilmente ha solo commesso una leggerezza che gli è stata fatale. Anche correre a 180 in auto a volte è fatale, così come lo sono altre attività umane, un lancio col paracadute, una scalata in montagna, un’inchiesta giornalistica in zone pericolose. La differenza è che quando ci sono di mezzo gli animali viene automaticamente identificata la soluzione nell’abbattimento. Come a dire: problema risolto! Se il cane morde il bambino (che magari è andato lì ad infastidirlo) ammazziamo il cane, così aggiustiamo tutto.

Dalla parte degli animali

C’è un brutto modo di dire che recita all’incirca: “più conosco le persone, più amo gli animali”, è un maniera negativa di giudicare l’umanità e di certo non dovrebbe essere condivisa ma, in certe occasioni questo assunto calza perfettamente.
Coccoliamo il nostro micio di casa e pubblichiamo sui social le sue facce buffe mentre gioca. Poi arriva Pasqua e divoriamo un agnellino di pochi giorni perché è tradizione! Conduciamo fieri al guinzaglio il nostro cane di razza mostrando al mondo quanto siamo fighi ma, scacciamo a pedate il randagio che in strada prova a “chiederci” del cibo. Però non scherziamo eh, noi saremo pure la razza dominante, ma siamo sempre amanti degli animali!

Foto di copertina: vitatrentina.it
Foto nell’articolo dal profilo Facebook dell’amico Alessandro Maggio

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!