(IN)giustizia è fatta! Le rubano un video hard e la società licenzia lei

Licenziata perché il suo video hard finisce in chat

Il video è “rimbalzato” sulle chat dei giocatori e del personale della società di calcio. Un filmato inequivocabile di un momento di intimità della vittima col fidanzato. La decisione è stata sorprendente, la hanno licenziata per incompatibilità ambientale.

Via la causa, via il problema

La As Roma chiude la pratica spinosa provvedendo ad allontanare l’impiegata derubata di un video dal suo telefono e vittima di un reato contro la privacy.

E’ stato un giocatore della Primavera a sottrarre il video dal cellulare della ragazza, dove si vede lei col suo fidanzato in un momento di sesso. Il video è poi stato diffuso sulle chat degli altri calciatori e ancora su quelle di altri e altri ancora.

Sono stato io

La confessione è arrivata nel corso di una riunione a Trigoria da parte dell’autore del furto e della diffusione (illegale). Il calciatore ha ammesso tra le lacrime di essere stato lui. Di aver chiesto il cellulare alla ragazza per fare una chiamata, e ha approfittato del momento. Poi ha linkato ai compagni il filmato, che ha inevitabilmente evocato commenti di natura sessuale sulle chat dei gruppi.

Licenziata

L’episodio è arrivato nella stanza dei bottoni della società e la direzione e i vertici aziendali hanno licenziato la donna per “incompatibilità ambientale”. Il commento è stato che “purtroppo risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori”. Quindi hanno deciso di “rimuovere” il problema in questo modo.

Un bell’esempio di giustizia sportiva e sociale, ma soprattutto uno schiaffo alla privacy e ai diritti delle donne. Ad ogni modo nella nota di licenziamento si legge che Lorenzo Vitali, responsabile legale della società, rileva “l’incompatibilità della prosecuzione del rapporto di lavoro”. Verrebbe a mancare, precisa ancora la nota, “Il sereno e regolare andamento dell’attività della Società”.

Le polemiche che il fatto ha scaturito puntano il dito su un atteggiamento sessista e su una “politica da struzzo”. In molti poi hanno osservato che se l’episodio avesse riguardato un uomo probabilmente le cose avrebbero preso un piega diversa.

Foto generica tratta dal web

Articolo pubblicato dall’autore su ifattinews.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!