La Fiorucci non sente ragioni licenzierà 168 lavoratori

Fiorucci licenzierà 168 lavoratori

Quasi 170 famiglie compromesse, i lavoratori che saranno licenziati sarebbero 168 (inizialmente si parlava di 211). Lo stabilimento della Fiorucci di Santa Palomba (Roma), non transige e procederà allo “sfoltimento” dell’organico.

I sindacati

L’azienda produttrice di salumi recentemente acquistata dalla Navigator group e White Park Capital, esce dallo scontro coi sindacati mantenendo la volontà di “tagliare”. Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, dopo l’incontro che si è tenuto nella sede di Unindustria Roma, annunciano il mancato accordo. Fiorucci si è detta disponibile a rivedere il numero degli esuberi, precisando che ci sarebbero degli incentivi per l’uscita. I sindacati però giudicano le risposte del gruppo insufficienti a scongiurare i troppi licenziamenti. La richiesta sindacale è di far ricorso alla cassa integrazione anziché licenziare.

Perché i licenziamenti

Gli esuberi in Fiorucci deriverebbero dal “piano di ristrutturazione e rilancio” del marchio. Rilancio che il nuovo management vuole attuare per il “salvataggio” della produzione negli stabilimenti italiani. Con una Nota Fiorucci aveva anticipato: “È fondamentale che l’azienda recuperi produttività e competitività in un mercato sempre più competitivo. Le azioni che abbiamo previsto sono indispensabili e non più rinviabili per salvaguardare il futuro dell’azienda, la tutela dei lavoratori e la qualità dei prodotti”.

La protesta alla Regione Lazio

Confermato lo stato di agitazione sindacale contro il provvedimento che metterà fuori 168 lavoratori. Indetto il presidio sotto la Regione Lazio per il prossimo giovedì 18 gennaio. Nei prossimi giorni nello stabilimento di Santa Palomba, si terranno assemblee coi lavoratori.

Tra la volontà dell’azienda e le richieste sindacale c’è un divario incolmabile e a meno che non intervenga urgentemente il governo, l’inasprimento dello scontro appare inevitabile.

Foto del sito web canaledieci.it

Articolo pubblicato dall’autore su ifattinews.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!