Liberato il piccione sospettato di essere uno 007

Dopo otto mesi di “detenzione” le autorità hanno accertato che il piccione sospettato di essere una spia era estraneo ad attività legate allo spionaggio e lo hanno liberato.

La cattura

La storia del piccione, presunta spia cinese, è stata raccontata dall’agenzia Press Trust of India. Quando venne catturato lo scorso maggio vicino a un porto nei pressi di Mumbai aveva due anelli legati alle zampe con un messaggio. Il messaggio era scritto in un alfabeto che sembrava quello cinese. La polizia aveva ipotizzato che fosse uno strumento di attività di spionaggio. Così dopo la cattura, il piccione venne inviato nel centro assistenza per animali Bai Sakarbai Dinshaw Petit di Mumbai.

Scagionato

Le indagini fecero scoprire che il volatile era un uccello da gara in acque libere che era sfuggito da Taiwan ed era arrivato in India. Così con l’autorizzazione della polizia venne trasferito alla Bombay Society for the Prevention of Cruelty to Animals, per poi essere liberato. Dopo otto mesi quindi la polizia indiana ha scagionato il presunto 007 alato, avendo acquisito la certezza che non fosse un “agente segreto” al soldo della Cina.

La vicenda dai contorni comici per le nostre logiche e abitudini, mostra come in alcuni Paesi siano ancora attivi espedienti che nulla hanno a che fare con la moderna tecnologia. E probabilmente proprio per questo motivo sono ancora usati per operazioni particolari come appunto l’attività di spionaggio. Un aspetto singolare che fa comunque riflettere sul clima di sospetto che ancora prevale in molte parti del mondo.

Foto velvetpets.it

Articolo pubblicato dall’autore su ifattinews.it

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!