Campagnano di Roma, località della città metropolitana di Roma, sita a nord della Capitale, potrebbe essere fonte di estrazione del litio. Il prezioso materiale, così indispensabile per le batterie, quindi per la transizione ecologica, si troverebbe nei terreni della Valle del Baccano, una depressione circolare dove anticamente c’era un lago vulcanico. Sono poco meno di 11 chilometri e mezzo i terreni oggetto di un permesso di ricerca di Enel Green Power e della Vulcan Energy, un’azienda mineraria australiana. Non molto distante, tra Cesano e il borgo di Santa Maria di Galeria un’altra azienda australiana ha avviato le richieste per i permessi di ricerca.
Il metallo “prezioso” per le batterie
Il prezzo di un tonnellata di litio è col tempo salito da 14mila a 80mila dollari (poco più di 72mila euro – quotazione del momento). Questo metallo fa parte delle 34 materie prime utili alla transizione energetica e i siti di estrazione sono mappati dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Miniere atipiche
Il geologo del Cnr, Andrea Dini, definisce atipiche le “miniere” che eventualmente potrebbero sorgere a Campagnano di Roma. Spiega che in queste zone vulcaniche, il litio è disciolto nell’acqua calda che si trova molto in profondità rispetto al suolo. Il processo estrattivo è un sistema nuovo e “pulito”, consiste nella perforazione del terreno per individuare l’acqua. Questo non implica impatto sul suolo, poiché la visibilità dell’estrazione sarebbe costituita solo da un tubo che emerge dal terreno ed entra in un capannone. Un possibile ulteriore sfruttamento (laddove ci fossero le condizioni idonee) è dato dal calore dell’acqua: in grado di generare energia per riscaldare le case prossime all’impianto.
Negli anni ’70 Enel avviò l’esplorazione
Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 Enel aveva avviato 15 perforazioni tra Cesano e Campagnano allo scopo di realizzare impianti geotermici. L’estrazione del litio disciolto in acqua però all’epoca fu ritenuta un’attività difficile e costosa perché il mercato non richiedeva grosse quantità di quel metallo. I pozzi vennero chiusi.
Enel nel luglio del 2022 firma un accordo con Vulcan Energy, l’azienda mineraria che ha brevettato il metodo per l’estrazione del litio geotermico.
A Campagnano tutto tace. Per il momento
Nella zona ancora non c’è segnale alcuno di attività preliminari per l’eventuale avvio dei processi estrattivi. E’ evidente che prima di tutto si dovrà superare la fase della valutazione tra costi e benefici. Bisognerà inoltre considerare la presenza di aziende concorrenti, che non favorirà le cose.
Il sindaco di Campagnano di Roma, Alessio Nisi, conferma che al momento non esistono autorizzazioni per scavare nuovi pozzi e tutto è fermo agli anni ’80.
Un progetto quindi che è ancora in fase embrionale ma è facile prevedere che la corsa al litio potrebbe avere un’impennata. Le tecnologie costruttive, specialmente in ambito di mobilità, sono infatti ormai avviate all’abbandono dei carburanti fossili ed orientate all’impiego di fonti ad impatto zero, o quasi!
Foto: cefis.mi.it