L’ex presidente USA, Donald Trump lo aveva annunciato qualche giorno dopo il suo ban dai social Twitter e Facebook, avrebbe creato un suo social, e così è stato.
Un nome sicuramente emblematico, infatti il termine Truth significa verità. Naturalmente sarà la sua verità e non ci sarà da sorprendersi se a prendere d’assalto immediatamente la nuova piattaforma sociale saranno proprio i suoi sostenitori che stanno già fremendo pronti per la prima registrazione.
Un’operazione da 875 milioni di dollari
La proprietà di Truth si chiamerà Trump Media and Tecnology Group (Tmtg), il suo lancio ufficiale dovrebbe arrivare il prossimo mese. Trump nella nota di presentazione, ha detto di aver creato il nuovo social allo scopo di combattere “la tirannia” di Big Tech.
Un investimento su una media company nata dalla fusione con la Spac di Miami Dwa. La newco è il risultato della fusione con Digital World Acquisition e “sbarca” in borsa. Dwa con sede a Miami, è una Spac (Special Purpose Acquisition Company), società veicolo nata per “velocizzare” i processi di quotazione delle aziende private.
Come funziona
Una Spac acquisisce un’azienda, poi cambia il proprio nome in quello dell’azienda acquistata. Le risorse per le acquisizioni arrivano dagli investitori che hanno aderito all’Ipo della Spac.
L’App della nuova piattaforma made in Trump, dovrebbe vedere il suo lancio già dal prossimo mese e con l’arrivo del nuovo anno sarebbe pianificata una pubblicizzazione a tappeto a livello nazionale.
Si starebbe inoltre lavorando ad un servizio di video on demand (Tmtg+). Offrirà intrattenimento e notizie. Dalla Dwa comunicano che hanno già raccolto quasi 300 milioni di dollari da impiegare nelle iniziative di Tmtg.
Chi finanzia
E’ interessante l’osservazione della platea degli investitori, figurano infatti tra i principali azionisti: Lighthouse Investment Partners, D. E. Shaw & Co. e Radcliffe Capital Management. Questi hanno versato il loro deposito presso la Securities and Exchange Commission.
Secondo il comunicato, è quindi di 875 milioni il valore iniziale dell’impresa, includendo debito, investimenti e asset delle Parti.
Non solo un capriccio
L’operazione di Trump è evidente che non sia limitata alla ripicca verso i noti social che lo hanno estromesso, almeno non solo. In realtà gli osservatori politici hanno già “tradotto” la mossa, come un preludio della candidatura alla presidenza degli Stati uniti d’America. Le elezioni ci saranno nel 2024. L’ex presidente avrà tutto il tempo per improntare la sua campagna avvalendosi, per quanto riguarda la rete, del social network di sua proprietà.
Una proiezione dei risultati
Gli analisti hanno già formulato l’ipotesi che l’eco mediatica dei contenuti in Truth rimbalzerà anche sugli altri social, per effetto dei “likaggi” o dei “copia e incolla” che gli utenti posteranno altrove. Un effetto di ritorno indotto dagli iscritti e ovviamente non imputabile a Donald Trump, che con questo meccanismo aggirerà le restrizioni di Facebook e Twitter. Sarà infatti impossibile per queste piattaforme riuscire a filtrare i contenuti provenienti da Truth.
Falsa partenza subito abbandonata
C’è già stato un tentativo da parte del Tycoon di lanciare un blog su un sito web che già era presente in rete, ma è stato quasi subito abbandonato perché il blog ha attirato utenti poco raccomandabili e questo avrebbe prodotto l’effetto contrario.
Pubblicato dall’autore in iFattiNews e InformareH24