Putin attrae i leader africani “il grano lo do io gratis”

Putin cerca intesa coi Paesi africani

Summit a San Pietroburgo tra i leader africani e Putin. Molte le tematiche rilevanti “sul tappeto”, tra e principali: la questione grano, la cooperazione, il gruppo Wagner. L’obiettivo di Putin è ottenere il consenso di nuovi alleati. Al summit in agenda da oggi, giovedì 27 luglio saranno presenti 17 Leader e 32 alti funzionari. L’evento durerà due giorni (oggi e domani) e lo scopo è appunto il rafforzamento dei legami della Russia con l’Africa.

I bastoni tra le ruote dell’Occidente

Dal 2019, questo è il secondo vertice Russia-Africa e non si può non notare che la presenza dei capi di Stato africani è scesa dai 43 di prima ai soli 17 di oggi. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino ha spiegato questa flessione in una teleconferenza coi giornalisti, accusando le ingerenze occidentali. “E’ scandalosa l’inconfessata e sfacciata interferenza di Stati Uniti, Francia e altri Stati che, attraverso le loro missioni diplomatiche nei Paesi africani, esercitano pressioni sulle leadership di questi Paesi. Tentano di impedire la loro partecipazione attiva al forum. Ma questo non impedirà il successo del vertice”.
Yuri Ushakov, il consigliere di Putin, ha precisato che se solo 17 capi di Stato interverranno al Vertice, altri 32 Paesi saranno rappresentati da ambasciatori o funzionari di governo.

Perché sono importanti i Paesi africani?

Nel quadro delle Nazioni Unite, le 54 nazioni africane rappresentano un grosso blocco di voto. Si pensi alle risoluzioni sulle sanzioni inflitte dall’ONU alla Russia. Da notare che proprio il continente africano in seno alle votazioni sulle risoluzioni inerenti alla Russia, ha avuto la maggiore “spaccatura” rispetto ad altri continenti.

Rotto l’accordo sul grano ma…

L’incontro coi leader africani arriva dopo che la Russia ha rotto l’accordo sul grano. Il blocco delle esportazioni compromette notevolmente gli equilibri degli stati d’Africa. Putin rassicura però i Paesi africani a basso reddito che il grano sarà fornito gratuitamente dalla Russia. Con un comunicato, lo scorso lunedì, Putin ha fatto sapere: “Voglio assicurare che il nostro Paese è in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che gratuita”. Il leader Russo ha inoltre precisato che la Russia ha spedito quasi 10 milioni di tonnellate di grano in Africa nella prima metà dell’anno.

Il gruppo Wagner

C’è poi la questione che riguarda la compagnia Wagner. Dopo la rivolta (poi rientrata) contro il Cremlino si guarda ai segnali che possono cambiare o alterare il destino della Wagner a guida Prigozhin. La questione interessa in particolare il Sudan e il Mali, ma anche altri Paesi che hanno sancito accordi con la compagnia militare di mercenari. Le rassicurazioni sono arrivate sia da Prigozhin che dai funzionari russi che garantiscono che la Wagner continuerà a lavorare nei Paesi coi quali ha stretto accordi.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!