Nella città di New York si è tenuto il processo civile dove l’ex presidente Usa, Donald Trump è stato giudicato per l’accusa di stupro. La sentenza emette il giudizio di colpevolezza di abusi sessuali e stabilisce inoltre un risarcimento di 5 milioni di dollari alla vittima, la giornalista Elizabeth Jean Carroll.
La decisione del giudice
Lewis A. Kaplan, il giudice che ha emesso la sentenza di colpevolezza ha tuttavia spiegato che la giuria non ha ritenuto sufficienti le prove che dimostrerebbero lo stupro, ritenendo però fondate le accuse di abuso sessuale.
Quindi la decisione si basa sulle molestie sessuali e non sullo stupro che non sarebbe provato. Il giudice ha precisato che parte del risarcimento è a causa del fatto che Trump ha asserito nel tempo che Carroll si sarebbe inventata tutto e questo la giuria lo ha giudicato falso.
L’accusa della vittima
E’ grazie ad una legge recente approvata dallo Stato di New York, la Adult Survivors Act, che la giornalista aveva denunciato lo scorso novembre l’ex presidente per dei fatti accaduti 20 anni prima. La legge infatti permette alle vittime di violenza sessuale di fare causa anche a distanza di anni. I fatti che determinano l’accusa risalgono al periodo tra il 1995 e il 1996 quando Donald Trump incontrò Carroll nei grandi magazzini Bergdorf Goodman a New York e l’avrebbe violentata.
L’ex presidente ha sempre rigettato le accuse sostenendo che la donna inventava tutto per ottenere visibilità. Il processo tuttavia non è stato di natura penale, ma civile. Così seppure giudicato colpevole, Trump non è stato condannato ad un periodo in carcere ma solo al risarcimento.
I commenti
Donald Trump ha ribadito la teoria complottista secondo la quale molti casi giudiziari che lo vedono coinvolto sono promossi per scopi politici.
Elizabeth Jean Carroll ha allargato questa vittoria a tutte le donne vittime di violenza sessuale che non hanno avuto giustizia perché qualcuno non ha voluto crederle.
Foto tratte da wikimedia.org e agenzianova.com