L’impeachment
La Camera dei rappresentanti degli Usa ha votato la messa in stato di accusa contro Alejandro Mayorkas, il principale funzionario di frontiera del governo. La maggioranza repubblicana della Camera ha affermato che l’immigrazione è una delle principali questioni nelle elezioni di quest’anno. Con appena una differenza di un voto, 214 favorevoli contro 213 contrari, la Camera approva due articoli di impeachment del segretario per la sicurezza interna, Alejandro Mayorkas. L’accusa secondo i repubblicani è di non aver applicato le leggi sull’immigrazione, provocando così un flusso record di migranti passati dal confine col Messico. Mayorkas è anche accusato di aver rilasciato al Congresso delle dichiarazioni false.
Allarme migranti
Da quando l’attuale presidente Joe Biden, dal 2021 è alla guida della Casa Bianca, un numero record di migranti ha attraversato illegalmente il confine dal Messico. Di questo fenomeno, com’è tipico dei conservatori e comunque della destra, l’ex presidente Donald Trump, ne ha fatto un cavallo di battaglia nella sua campagna elettorale. Un sondaggio Reuters/Ipsos ha mostrato che per gli americani al primo posto nelle preoccupazioni c’è l’economia, mentre subito dopo c’è l’immigrazione.
Un evento storico
E’ seconda volta nella storia degli Stati Uniti e la prima volta in 150 anni che la Camera mette sotto accusa un membro del gabinetto del presidente. Il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuk Schumer, ha fatto sapere che i senatori dopo la pausa del 26 febbraio, presteranno giuramento come giurati. L’impressione tuttavia è che sia poco probabile che la Camera (a guida democratica) emetta un voto contro Mayorkas.
Qualche dissenso in casa repubblicana
al voto nessun democratico ha votato in favore della messa in stato di accusa di Alejandro Mayorkas. Invece tra le fila dei repubblicani, Ken Buck, Tom McClintock e Mike Gallaher hanno votato contro l’impeachment.
Foto: goodmorningamerica.com