Volantino del libro di Salvini (Rep. Ceca o non vedenti?)

Gaffe editoriale pubblicitaria di Salvini

Ieri, 19 aprile, è stato pubblicato il volantino che annuncia l’uscita del libro Controvento di Matteo Salvini, ma una svista fa parlare più della gaffe che dell’evento editoriale. L’appuntamento, spiega il volantino, si terrà “presso la Fondazione Istituto dei Cechi” a Milano. Evidentemente a chi ha curato la pubblicità è sfuggita una “i” perché non si tratta di una Fondazione della Repubblica Ceca. In molti si sono chiesti se è mai possibile che quella bozza prima di andare in stampa non fosse stata visionata dai responsabili o sottoposta all’approvazione dello stesso vicepremier.

Scarsa attenzione

Matteo Salvini in questi anni ci ha abituati alle “cappelle” leghiste, sia verbali che concrete, molte di suo pugno e altre degli esponenti del Carroccio. In diversi casi ci è chiesti se per caso non fossero volontarie, proprio per far parlare. Quest’ultima certamente non è voluta e anzi mostra una certa superficialità e trascuratezza. Chi siano i colpevoli, per ora non è dato saperlo, ma quel volantino sarà stato visto chissà da quanti prima di essere diffuso…

Il 25 aprile

La presentazione del libro cade nella giornata della Festa della Liberazione, altra scelta che alcuni hanno giudicata inopportuna. Nel prestigioso palazzo ottocentesco, sede dell’Istituto dei Ciechi, Salvini farà la prima presentazione del suo manoscritto. Partigiani e leghisti saranno quindi a poca distanza nel Centro storico di Milano. I primi con lo striscione: “Viva la Repubblica antifascista, cessate il fuoco ovunque”, e gli atri col loro sostegno alla fatica editoriale del leader della Lega.

E Vannacci?

Da indiscrezioni, parrebbe che Matteo Salvini, approfitterà dell’occasione per annunciare la candidatura del generale Vannacci, al centro delle polemiche negli ultimi mesi per il suo libro. Insomma che si può dire? Tra “scrittori” ci si deve aiutare, no?

Due eventi che da soli bastano a far venire i brividi. altro non fosse perché nello stesso giorno di 79 anni fa, un certo Pertini disse a Radio Milano libera: “Ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire”.

Foto del volantino della presentazione

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!