Zingaretti: La mascherina diventi la moda dell’estate, la metteremo fino al vaccino

Il governatore della Regione Lazio e segretario del Partito Democratico si è rivolto ai più giovani nel corso di una conferenza stampa: “Alle ragazze e ai ragazzi che possono tornare a frequentare i locali la sera, dico: pensate a voi stessi, ai vostri genitori, ai vostri nonni, perché potete essere vettori del virus. a mascherina, oltre ad essere una protezione, diventi la moda dell’estate come indossare un foulard o un piercing”.

Questa mattina il governatore del Lazio e segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, ha tenuto una conferenza stampa assieme all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato per presentare i primi risultati della campagna di test seriologici per il coronavirus. È stata l’occasione per Zingaretti per tornare a rivolgersi direttamente ai cittadini, invitandoli a fare la massima attenzione durante la Fase 2 per limitare i contagi. Distanziamento sociale e rarefazione sociale al centro dunque dei comportamenti individuali con la riapertura, accortezze che vanno utilizzate anche nella vita privata, sottolineando come “i nuovi cluster sono in famiglia o tra gruppi di amici”.

Le mascherine devono diventare come un piercing o la cravatta

Zingaretti si è poi rivolto anche specificatamente ai più giovani, chiedendogli di continuare a fare attenzione per tutelare i più deboli e gli anziani. “Alle ragazze e ai ragazzi che possono tornare a frequentare i locali la sera, dico: pensate a voi stessi, ai vostri genitori, ai vostri nonni, perché potete essere vettori del virus. – ha spiegato – Per questo mi auguro che la mascherina, oltre ad essere una protezione, diventi la moda dell’estate”. Il leader dem ha spiegato che visto che “le mascherine le dobbiamo tenere fino al vaccino” devono “diventare un oggetto di uso comune come la cravatta, il foulard, un braccialetto, un piercing”.

E proprio sull’utilizzo della mascherina ha insistito a più riprese: “Faccio un appello a tutti: uscite di casa e indossate le mascherine. So che e’ fastidioso e fa caldo, ma non prendiamoci in giro, le dobbiamo tenere fino a che non si trova un vaccino”. “Dai dati emerge che i nuovi cluster pericolosi sono gli ambiti familiari e i rapporti con gli amici. – ha aggiunto – Quindi anche se la preoccupazione ricade sui luoghi più affollati, bisogna ricordarsi che l’infezione può avvenire proprio dove pensiamo di poter allentare la tensione. Su questo l’attenzione deve rimanere altissima. Per questo è importante continuare a portare le mascherine, a lavarsi le mani, a lasciare le scarpe fuori dall’ingresso di casa e a sanificare gli ambienti”.

Zingaretti: Vaccino per coronavirus sia prodotto in Italia

Nel corso della conferenza stampa il governatore è anche intervenuto sull’obbligo del vaccino antifluenzale per gli over 65 introdotto dalla Regione Lazio, invitando il governo a prendere a livello nazionale un provvedimento analogo, e sul vaccino studio all’ospedale Spallanzani di Roma, chiedendo che questo venga prodotto in Italia una volta validato per garantirne l’accesso a tutti:  “La produzione industriale del vaccino sia fatta dal sistema industriale italiano e prodotto in Italia. Questa è la garanzia che i cittadini potranno avere accesso alla possibilità del vaccino come un diritto universale”.

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!