Passa il piano del governo sul Recovery, ma i renziani sono pronti allo strappo.
Dal Consiglio dei ministri sul piano di ripresa nazionale è emerso evidente lo scontro tra il premier Conte e Matteo Renzi.
Dall’annuncio di Renzi in tv è arrivata la decisione che potrebbe produrre i suoi effetti anche solo tra qualche ora: “Se non ci sarà il Mes le ministre di Iv si asterranno”. Ed è stato proprio quello che hanno fatto Elena Bonetti e Teresa Bellanova.
Le motivazioni e le repliche
Le ministre di Italia viva hanno definito “incomprensibile” rinunciare al fondo salva-Stati. Hanno inoltre denunciato ritardi sui nuovi ristori ed alle urgenze del Paese.
Conte ha replicato, dicendo che il Mes non è compreso nel Next Generation, aggiungendo che non era in ogni caso questa la sede per discuterne. Il premier ha poi ammonito a “non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes, un accostamento che offende la ragione e anche l’etica”.
Anche dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è arrivata la precisazione: “Il Mes non ha “nulla a che vedere con il programma Next Generation Eu” e anche se decidessimo di attivarlo, “non porterebbe risorse per investimenti aggiuntivi”.
Francesco Boccia e Enzo Amendola esprimono perplessità verso un’astensione in merito al Mes, “Il Mes non c’entra, non c’è ragione per astenersi”.
i prossimi passi
Il Leader di Iv ha convocato per il pomeriggio una conferenza stampa alla Camera. Ha spiegato “Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa”.
Dopo il Consiglio dei ministri sembrerebbero infatti tramontate ulteriori possibilità di trattativa e nemmeno per quelli che Vincenzo Spadafora, il pentastellato ministro dello Sport, aveva invocato come “condizioni per gesti di responsabilità”.
A rimarcare questa che più che un’impressione appare ormai una certezza, sono le voci che circolano sui possibili “responsabili” che andrebbero a sopperire alla mancanza di Iv al Senato.
I bene informati parlano di 4 senatori che uscirebbero dal gruppo renziano e altri 8 senatori che arriverebbero da Forza Italia.
Conte blinda le urgenze del paese
Giuseppe Conte ha convocato due riunioni del Cdm. La prima in serata, sul nuovo decreto anti Covid, che potrebbe sancire la proroga al 30 aprile dello stato di emergenza. La seconda per domani, giovedì 14, sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio.
Il premier cerca così di assicurare i provvedimenti che in questo momento sono i più importanti e urgenti.
Renzi e gli altri… sul dopo crisi
L’affondo di Renzi si sintetizza con la sua ipotesi di uno scenario prossimo: “Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o un esecutivo diverso”.
Da Goffredo Bettini (Pd) la previsione: “Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l’Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi”. Bettini nelle ore pre-crisi ha tessuto dialoghi in questa direzione e la sua dichiarazione sembrerebbe quindi rassicurare e prospettare una prosecuzione di un governo a guida Conte, ma con alleanze diverse.
Lo stesso Vito Crimi, reggente del Movimento 5 Stelle, era stato chiaro: “se viene a mancare la maggioranza con Iv, non ci sarà ulteriore accordo futuro per la formazione di un governo con Italia viva”.