La ministra dell’Interno Lamorgese ha annunciato che la revisione dei “decreti sicurezza” è in arrivo. Dovranno essere esaminati in uno dei prossimi Consigli dei ministri, dice, trovando concorde il premier Giuseppe Conte.
Importanti modifiche sul tappeto, almeno da come si evince dall’ultima bozza del documento: revisione del sistema di accoglienza con la reintroduzione della protezione umanitaria e dell’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo. Si parla anche della possibilità di conversione in permesso di lavoro del permesso di soggiorno, lavori di utilità sociale. Per le richieste di cittadinanza i tempi saranno più stretti passando da 4 a 3 anni. il periodo massimo di trattenimento per l’identificazione nei Centri di permanenza per il rimpatrio vedrà un dimezzamento nei tempi da 180 a 90 giorni. Ma quello che spicca evidente è la cancellazione delle multe milionarie alle Ong.
La Lamorgese dice che si verificheranno gli aspetti che riguardano le sanzioni penali per le Ong, “ma è una strada che intraprenderemo con la modifica dei decreti”.
La ministra dell’Interno parla alla Camera durante un’audizione al Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione. Il suo è un giudizio cauto sulla presentazione delle nuove linee in materia di immigrazione dell’Ue da parte della presidente Ursula von der Leyen: “ci sono elementi di discontinuità rispetto alle proposte degli anni scorsi, ma non c’è ancora quel netto superamento degli accordi di Dublino”, spiega Lamorgese.
La responsabile del Viminale parla anche di dubbi sulle procedure di rimpatrio previste: “Non so fino a che punto possano essere effettivamente efficaci, perché l’ipotesi di demandare la responsabilità del rimpatrio a Stati membri diversi da quelli di sbarco mi sembra difficilmente coniugabile con l’efficienza e la rapidità”. Ha poi assicurato che la Tunisia ha accettato “voli aggiuntivi da ottobre” atti al rimpatrio dei suoi cittadini privi di titoli idonei alla richiesta di asilo. La ministra ha anche informato che l’hotspot di Lampedusa, grazie alle navi presenti nell’isola, entro oggi sarà completamente svuotato.
Si riaffaccia inoltre il tema dello ius culturae. E da Conte arriva il monito che questo non vada “usato per campagne elettorali permanenti”. Soddisfazione da Zingaretti che auspica una calendarizzazione rapida della questione.
In un’intervista a La Stampa, Giuseppe Conte ha confermato che sono imminenti le modifiche ai decreti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, lasciando capire che sarà un segnale forte di discontinuità.
Spiega poi il premier che c’è già un testo condiviso ed affronta la tematica senza ricorso a slogan. Ora occorre solo il tempo tecnico per l’esame prima della versione definitiva, assicura Conte.
Ma il presidente del Consiglio parla anche dello ius culturae e dice chiaramente che la questione della cittadinanza non va usato come strumento per fare campagna elettorale, perché si rischia di invalidarne l’importanza, di svilirlo ed affievolirne il significato profondo… “Auspico invece che si avvii in sede parlamentare una approfondita riflessione per valutare serenamente le condizioni e i percorsi di integrazione più solidi ed efficaci per attribuire lo status di cittadino italiano”, ha concluso Conte.
Il commento soddisfatto del segretario Dem è arrivato immediato: “Mi hanno fatto molto piacere le parole del presidente del Consiglio, sono molto d’accordo, è un grande atto di civiltà”.
Nicola Zingaretti è ben conscio che sarà un percorso in salita, perché il consenso degli alleati a 5 stelle non è affatto scontato e ammette che per ottenere i voti che servono in Parlamento, daranno battaglia.
Va ricordato che nel 2013 i vertici del Movimento 5 Stelle avevano depositato e firmato una proposta di legge per il riconoscimento della cittadinanza con tempi ancora più rapidi di quelli a cui pensa ora Zingaretti. Ma poi, nel 2017 è arrivato il contrordine: il M5s è contrario…
Dall’opposizione immediate le proteste da parte del Carroccio. Il leghista Roberto Calderoli ha dichiarato con toni aspri: “Sappia Zingaretti che la Lega farà battaglia in ogni luogo, nelle commissioni e nelle aule per bloccare lo ius soli, anche se declinato nella forma soft dello ius culturae”.
Naturalmente c’è da aspettarsi la reazione delle altre forze d’opposizione che si allineeranno al pensiero di Calderoli.
Il gioco delle parti, sarà duro malgrado gli auspici di Conte. Lui che con questa azione andrà ad invalidare una misura intrapresa dal suo stesso precedente governo. Una contromisura che sicuramente ci vedrà spettatori nei prossimi giorni di battaglie a colpi di slogan sul decreto sicurezza: sbarchi, ius soli, Ong e qualt’altro fosse utile al contrasto tra gli schieramenti politici. Prepariamoci quindi a rispolverare termini come “buonisti” o “razzisti”, semmai li avessimo dimenticati.