E’ Conte l’uomo più giusto per gestire la crisi? Sondaggio anonimo

Con il propagarsi del contagio da Covid-19 nel nostro Paese, il governo Conte si è trovato a dover cavalcare la crisi, sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario, sia per quello economico e organizzativo.

Sono in molti quelli che si stringono attorno a lui e plaudono alle sue iniziative, ma altri si dicono contrari alle scelte operate dal governo. 

Così, ognuno matura le proprie idee e opterebbe per soluzioni specifiche, ma qual è il leader politico dei maggiori partiti italiani che riscuote maggior consenso?

Chi avrebbero voluto al timone della gestione gli italiani? I consensi maggiori restano per Giuseppe Conte o si sarebbe preferito avere alla regia un altro leader?

Clicca il nome del politico che vorresti al vertice. Il sondaggio è anonimo e non richiede nome o indirizzo mail o altri dati personali.

Chi gestirebbe meglio la crisi Coronavirus

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Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!