Notizie in 10 righe

Il dittatore NordCoreano Kim Jong un è in coma. Il potere nella mani della sorella

Kim jong un è in coma, a sostenere questo è Chang Song-min, uno stretto collaboratore dell’ex presidente SudCoreano Kim Dae-jung.
Chang Song-min ha affermato alla stampa SudCoreana di ritenere che Kim jong un sia in coma ma che la sua vita non sia finita.
Le sue parole sono state riportate anche dal Mirror. “Sarebbe in corso il passaggio di consegne a Pyongyang, ma non è stata creata una struttura completa per la successione di Kim Yo-jong, la sorella di Kim jong un. Ma il vuoto di potere non può protrarsi per molto…
Nell’ultimo anno Kim jong un si è mostrato poco in pubblico, e ormai da diversi mesi le voci sulla sua salute minata rimbalzano sulle cronache dei giornali di tutto il mondo. Lo scorso aprile si erano rincorse le notizie su un intervento chirurgico d’urgenza per problemi cardiaci, che mettevano il leader a rischio di vita.

Parte oggi la sperimentazione del vaccino italiano per il Covid-19

All’Inmi Spallanzani di Roma, parte stamani la sperimentazione sull’uomo del vaccino italiano per il Coronavirus.
Nel corso della trasmissione Uno Mattina estate su Raiuno, il direttore sanitario Francesco Vaia, ha detto che arriverà oggi il primo volontario che si sarà sottoposto alla sperimentazione del vaccino. Vaia si è detto “molto soddisfatto e orgoglioso di questo”.
Saranno 90 i volontari scelti su più di 7 mila candidati. La prima dose partirà oggi.
Il progetto è stato sviluppato insieme all’azienda bio-tecnologica italiana Reithera, ed è stato finanziato con 5 milioni dalla regione Lazio insieme al ministero della Ricerca.
Il direttore sanitario Vaia, ha spiegato che se riusciranno ad essere “bravi e veloci”, si potrebbe arrivare al rilascio del vaccino per la prossima primavera.

Musumeci: via i migranti dalla Sicilia. Viminale: l’ordinanza non è valida

 

Il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci ha firmato nella notte scorsa un’ordinanza nella quale viene disposto che entro le ore 24 di oggi, 24 agosto, i migranti presenti negli hotspot e nei centri di accoglienza devono essere trasferiti fuori dalla Sicilia.
Il governatore ha spiegato che la decisione è frutto “dell’impossibilità di garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”.
Dal ministero dell’interno è arrivata la risposta che ribadisce che la competenza in materia è unicamente dello Stato, non può quindi ritenersi valida un’ordinanza regionale. Viene inoltre specificato che non c’è spirito polemico con Musumeci e che c’è piena consapevolezza della pressione migratoria che interessa la Sicilia e a tal proposito si sta facendo il possibile per un alleggerimento della condizione attuale.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!