Trump: possibile coprifuoco, il virus è un nemico invisibile. Usa teme recessione

Nel corso della conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente Usa parla agli americani e ammette che la situazione, a causa del Coronavirus, è tutt’altro che sotto controllo, aggiungendo che il dilagare del contagio è “un nemico invisibile”. Trump ha poi aggiunto che la pandemia, potrebbe finire a luglio o ad agosto.

Il presidente Usa ha poi richiamato tutti a “fare un ottimo lavoro”, perché l’economia degli States potrebbe avviarsi verso una recessione.
Ammette poi che l’America è stata “colta di sorpresa da questo Coronavirus, è così contagioso – ha aggiunto – ma la nostra risposta è stata aggressiva, e il problema è soprattutto per le persone più anziane”. Non ha escluso che nei giorni che verranno si potrebbe optare per una “scelta difficile”: la decisione di un coprifuoco a livello nazionale. Poi ha precisato che comunque è una cosa che è ancora da mettere in discussione. Ammonisce però di attuare da parte di tutti una quarantena volontaria di 15 giorni

Parlando delle primarie, Trump sostiene che non sia una “cosa buona” rinviarle, ma ha annunciato la decisione sarà demandata ai singoli Stati.
Infine lasciando aperta la porta dell’ottimismo ha detto che se gli americani “saranno uniti nel seguire le linee guida contro l’epidemia il virus sarà sconfitto e festeggeremo tutti insieme”.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!