Zingaretti: Conte premier del nuovo centrosinistra

Il segretario del Pd prova a solcare le basi per il nuovo fronte largo di sinistra.
Nel corso della trasmissione Di Martedì, Nicola Zingaretti mette le sue carte in tavola e lancia Giuseppe Conte come leader di un rinnovato centrosinistra. “Giuseppe Conte è il presidente del Consiglio di un nuovo possibile centrosinistra, che secondo me dobbiamo costruire con il protagonismo dei sindaci, da mettere al centro della scena politica, e che ha capito che questo Paese ha bisogno di certezze”.

Non chiude la porta a Italia Viva ma ammonisce il suo leader: “Mi auguro che Renzi continui ad avere il ruolo di una forza che porta un contributo di idee. Ma c’è modo e modo di stare in una maggioranza, si deve stare da alleati non da avversari”.

L’operazione per la costruzione di un fronte largo parrebbe avviata con una certa convinzione, tanto che con le elezioni suppletive per la Camera dei deputati a Roma, il Pd punta sul ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ma non presenta il simbolo…
Il primo marzo, a causa della nomina di Paolo Gentiloni a Commissario Ue, si voterà nel collegio Roma Centro.
Sarà la prima volta che il simbolo del Pd non comparirà sulla scheda elettorale.Nel logo ci saranno due strisce, una bianca e una verde, in campo rosso, con la scritta: Roma per Gualtieri.

Anche questa scelta va letta come un’anticipazione di quello che sarà il fronte largo della sinistra.

Da Italia Viva era arrivata il nome della giornalista di Repubblica, Federica Angeli, tuttavia la priorità del Nazareno pareva proprio essere quella di trovare una collocazione in Parlamento al ministro dell’Economia. Ed è stato così che il centro sinistra si è ricompattato.
Anche Europa Verde, in funzione della candidatura di Gualtieri, ha ritirato quella di Alessandro Monaco. Ora non resta che aspettare che anche Calenda dia il suo placet.

Il Movimento 5 Stelle schiera Rosella Rendina. In lizza c’è poi Mario Adinolfi con il Popolo della Famiglia. E sul candidato Gualtieri c’è l’intesa di Leu, Sinistra italiana e Più Europa.

Nicola Zingaretti è ben intenzionato a ridisegnare la sinistra, ampliandone gli aspetti. Anche alle elezioni suppletive di Napoli è infatti sparito il simbolo del Pd dalla coalizione che sostiene il giornalista Sandro Ruotolo.

Il fronte largo della sinistra punta a inglobare i Cinque stelle, l’intendimento di Zingaretti è il recupero dei voti dei grillini delusi.

Puntuale il commento critico del deputato romano di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone: “Gualtieri gioca a nascondino e finge di non essere del Pd nascondendosi dietro un logo, per stile e colori della bandiera italiana, che potrebbe benissimo essere utilizzato dal centrodestra. Il partito democratico che, ricordiamo, tuttora malgoverna il centro storico, dopo 20 anni di ininterrotta pessima amministrazione, assieme al governo fallimentare di Roma Capitale della giunta Raggi. Ricorderemo agli elettori i fallimenti della sinistra e dei grillini, sia nella Capitale che nella Nazione”.
Sarà Maurizio Leo, ex parlamentare di An e ideatore della flat tax, il candidato presentato dal centrodestra che proverà a contrastare il blocco di sinistra.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!