Il presidente Usa creerà il suo Comando Spaziale

Giunge notizia in queste ore che il presidente Usa, Donald Trump, sia deciso ad ottenere uno “Space Command”, un Comando Spaziale.
A tale proposito, potrebbe firmare un decreto esecutivo per la sua creazione.
Nelle prossime ore potrebbe arrivare l’annuncio del vice presidente, Mike Pence che dovrebbe parlare dell’iniziativa durante la sua visita al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida.

Il Comando Spaziale costituirebbe un ulteriore gradino in più, nella direzione di una “Space Force”, che altro non è, che un’armata spaziale…
Trump la vuole, ma avrà bisogno dell’approvazione del Congresso e va detto che lo Space Command non richiede nessuna azione da parte del Congresso.

Insomma il presidente americano vuole arrivare al predominio degli States nello spazio, per non perdere la sfida con Russia e Cina in quello che è considerato “il campo di battaglia del futuro”.
Il progetto è di creare una Space Force, un’armata spaziale che sarà la sesta branca delle Forze armate statunitensi, accanto ad esercito (Army), marina militare (Navy), aeronautica (Air Force), al corpo dei Marine e alla Guardia costiera.
Un ambizioso proposito già paventato alcuni mesi fa, che comunque trovò reazioni preoccupate per gli ingenti costi e prestò il fianco a battute ironiche e forti critiche.
Anche gli stessi astronauti della Nasa, alla notizia del progetto, si schierarono su posizioni contrarie.

Tra tutte, furono eloquenti le dichiarazioni al canale televisivo Msnbc, di Scott Kelly, un veterano delle missioni spaziali ed ex pilota top gun della marina, che disse: “Per me la domanda numero uno è: stiamo parlando di nuove capacità offensive nello spazio con armi spaziali? Alcune di queste cose sono limitate da trattati internazionali sottoscritti dagli Stati Uniti sin dagli anni ’60. Quindi non mi è chiaro quale sia lo scopo di questo nuovo ramo dell’esercito che sarà incredibilmente costoso e che aggiungerà burocrazia a un comparto già molto burocratizzato. Inoltre la mia grande preoccupazione è che lo spazio è stato finora un ambiente dove possiamo lavorare in modo pacifico con tutte le nazioni del mondo e cambiarlo senza una ragione chiara a questo punto, come ho detto, è piuttosto difficile da comprendere”.

L’esempio più ovvio e calzante, è la stazione spaziale internazionale, Iss. Qui c’è sempre stata collaborazione tra le grandi potenze e non è mancata nemmeno quando sulla Terra, la tensione aveva raggiunto livelli preoccupanti.
Altro elemento importante è costituito dai costi delle imprese spaziali che sono altissimi e richiedono l’alleanza fra nazioni. Ormai è convinzione di molti che l’uomo sbarcherà su Marte per colonizzarlo e tutto ciò potrà avvenire solo quando la missione sarà effettivamente mondiale e non di paternità di due o tre Stati o addirittura di un singolo Paese.

Al vasto progetto dell’armata spaziale Usa, che dovrebbe vedere la sua realizzazione entro il 2020, gia da mesi, sta lavorando il Pentagono, anche se resta da capire quale sarà la posizione del Congresso, perchè per creare la prima nuova forza armata indipendente dal 1947 è necessaria l’approvazione delle due Camere parlamentari e all’interno dell’Amministrazione sono in parecchi a mostrarsi scettici e critici. Tra essi c’era proprio James Mattis, il segretario alla Difesa, a cui però il presidente Trump ha assegnato una missione alla quale difficilmente poteva sottrarsi.

Esiste un ulteriore elemento da valutare per realizzare la nuova branca delle Forze armate Usa: si tratta di quello che costringerebbe ad uno sconvolgimento l’intera organizzazione del Pentagono, dove soprattutto i vertici della Air Force sono sul piede di guerra per il timore di perdere parte delle proprie prerogative chiave e quindi una consistente fetta di risorse nonchè di uomini.
L’operazione Space Force dovrebbe mettere in campo inoltre dei costi piuttosto rilevanti e che da alcuni furono considerati eccessivi, già al momento dell’annuncio, rispetto ad altre priorità del Paese.
In base ai calcoli del Pentagono la cifra da stanziare dovrebbe essere superiore agli 8 miliardi di dollari in cinque anni.

Trump però, malgrado pareri contrari, timori e obiezioni per i costi, parrebbe ormai pronto a dar fuoco alle micce per la creazione dello Space Command. Un ulteriore potere, in mano all’uomo più potente del mondo.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!