Il Reddito di cittadinanza funziona. Alla faccia di chi dice sia un bluff

Nel web impazzano critiche aspre e spietate contro il Reddito di Cittadinanza, il provvedimento tanto voluto dal Movimento 5 Stelle, che ora si vede oggetto di attacchi perché quel Reddito, secondo alcuni, non porterebbe nelle tasche dei richiedenti la cifra indicata, ma in certi casi addirittura solo poche decine di euro…

Come è potuto succedere? Il Governo ha quindi tirato i dadi e a seconda del risultato ha deciso di elargire generosamente 780 euro a qualcuno, penalizzando invece qualcun’altro? Quali sono le variabili che sono entrate in gioco per determinare che al signor “tizio” venissero accreditate sulla tessera Rdc, solo qualche centinaio di euro, mentre ad un altro cittadino fosse accreditato l’intero importo?

Siamo evidentemente al cospetto dell’ennesima fake news ad arte, orchestrata da chi ha interesse a diffondere informazioni distorte e tendenziose. E anche se dal Governo arrivano precisazioni che vanno a smentire l’opera diffamatoria di costoro, l’eco ormai prodotta fatica a spegnersi.

Polemiche all’indirizzo del Reddito di cittadinanza arrivano da parte di alcuni politici che di fatto, hanno sempre avversato il Provvedimento del Governo, additandolo come assistenzialista e generatore di fannulloni da divano, che avrebbero beneficiato di uno stipendio senza fare niente.

Eppure il Reddito oggi è una realtà e le circa 800mila domande (per il Rei furono 80mila), hanno già cominciato a produrre gli effetti sperati dai richiedenti.
Ma allora cosa c’è che non va? Perché i detrattori del Rdc continuano a parlarne male, come ad esempio Mara Carfagna (Forza Italia) che definisce la Misura come una “beffa”? Ma non era proprio lei che con malcelato livore metteva in guardia sull’enorme sperpero di denaro che sarebbe finito nelle tasche di approfittatori nullafacenti? Non era lei tra quelli che “avvisava” di come i percettori dell’eventuale Reddito, si sarebbero intascati 780 euro, lasciando anche intendere che costoro, oltre agli eventuali altri “aiuti” di Stato e magari anche del frutto di lavoro in nero, avrebbero ottenuto una cospicua somma senza troppi sforzi alla faccia dei bravi contribuenti?
Ora la Carfagna tuona perchè gli aventi diritto ricevono cifre non sempre pari ai 780 euro indicati come tetto, per garantire un minimo di dignità. Lei, la forzista d’assalto, dice che i cittadini beffati trovano solo una scatola vuota con poche decine di euro a fronte dei 780 promessi…

Siccome la signora Carfagna non è una sciocca e nemmeno una sprovveduta, allora viene da pensare che sia in malafede e che strumentalizzi la regola principale del Reddito di cittadinanza e che cioè: se un cittadino che ne facesse richiesta, avesse altre forme di reddito, ma insufficienti ad arrivare al tetto fissato, si vedrebbe integrato il suo reddito fino alle 780 euro. Semplice no? Lo capirebbe anche uno sciocco. Eppure Mara Carfagna trasale e con un sobbalzo da far invidia ad un acrobata, si dice stupita di come questi poveri italiani siano stati buggerati dal furbo Movimento 5 Stelle che con questo stratagemma li ha persuasi a votarlo…

Il libero pensiero e la libertà di espressione sono tra le basi fondanti del nostro Paese, ma quando un rappresentante del popolo (beh, di una parte di esso) deliberatamente si prende il lusso di raccontare inesattezze, si approfitta di tale diritto! E poi Mara carfagna dal 29 marzo 2018 non ricopre forse l’incarico istituzionale di vicepresidente della Camera dei deputati? E’ vero che in passato fu modella, show-girl, conduttrice televisiva e fu eletta Miss Cinema nel 1997, ma quei tempi quando poteva aprire bocca e proferire facezie avrebbero dovuto ormai essere tramontati per lasciar spazio ad atteggiamenti super partes.

Anche il senatore del Pd, Edoardo Patriarca si unisce al coro dei puntatori di dito e dice che il Reddito sta mettendo in luce tutte le sue debolezze, riferendosi sempre al fatto che non tutti percepiscano i 780 euro, aggiungendo che questo Provvedimento “confonde la povertà sociale con quella da reddito. La prima ha bisogno di inclusione, la seconda di politiche attive per il lavoro”. Ma Patriarca non limita la sua critica ai soli contenuti, egli si profonde anche nel dar giudizio sull’assunzione dei 6mila Navigator che sono lavoratori precari e sono stati assunti “senza aver chiarito modalità e competenze”. Poi sentenzia che tale Misura è “un provvedimento farlocco che non porterà nessun beneficio concreto”…

La considerazione è tutta nella mente di chi ha ricevuto dai passati Governi a guida Pd, il Reddito di Inclusione (davvero poche centinaia di euro). Tale Reddito prevedeva per gli aventi diritto, cifre che andavano da 187,50 euro per una persona sola, fino a 539,82 euro per famiglie con 6 o più componenti… Questa misura era definita utile per il contrasto alla povertà!
Il reddito di inclusione di renziana paternità inoltre non prevedeva i meccanismi di introduzione al lavoro come sono invece indicati nel Reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle. Ma di tutto questo evidentemente il senatore piddino non se n’è ricordato, altrimenti non avrebbe dichiarato quanto sopra, o no? In ultimo la questione dei tutor che fa indignare Patriarca è incentrata sul precariato, ma qualcuno dovrebbe ricordargli i danni che il Governo piddino ha prodotto in seno al mondo del Lavoro, nel corso della sua Legislazione.

Anche per il REI gli importi erano condizionati dalle risorse economiche possedute dalla famiglia e naturalmente anche il Reddito d’inclusione veniva ridotto in presenza di altri trattamenti assistenziali.

Ci sono poi una schiera di politici e politicanti che ingrossano le fila degli spacciatori di menzogne contro il Rdc, al solo scopo di portar acqua al proprio mulino, infischiandosene di tacciare come ingannevole, qualcosa che invece è stata pensata per risollevare le sorti di cittadini alla deriva. Si possono avere idee divergenti, antitetiche, ma non si può cavalcare la menzogna a danno del popolo per biechi scopi elettorali. Chi ricorre a questo, evidenzia la sua pochezza e la sua disperazione politica.

Delle basilari ed elementari variabili che determinano l’erogazione del Rdc, ne sono consapevoli tutti, gli interessati, i favorevoli e i contrari, ma poi l’uso delle regolamentazioni appare obliato a seconda della convenienza propagandistica.
Peccato che si debba prendere atto che ci arrivino messaggi distorti al solo scopo di raccogliere una manciata di consensi e si affossino realtà che funzionano solo per l’obiettivo di trovare argomenti contro. Per fortuna i cittadini italiani sono più svegli di quanto spererebbero alcuni politici da prima Repubblica e le bugie hanno sempre le gambe corte.

Pubblicato da Giorgio Consolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico. Ateo, perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte. Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore, e lotto perché i sogni si concretizzino. La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso. Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo. Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi. Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso le emozioni e le pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci succede. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese. I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!