Anche nel settore della pornografia trova applicazione l’intelligenza artificiale.
Nelle settimane scorse, il sito PornHub è salito agli onori della cronaca a causa di un attacco hacker. Il sito infatti sta usando il ramo dell’intelligenza artificiale per “l’apprendimento automatico”, il (machine learning), per catalogare i circa 5 milioni di video porno che sono caricati nella sua piattaforma e che sono accessibili da tutti gli utenti.
Il sito PornHub, ha adottato un sistema di riconoscimento facciale, capace di riconoscere e distinguere i protagonisti dei video presenti sul sito e taggarli correttamente. E’ stimato che considerando tutti i filmati, tra gli attori ed i non professionisti (amatoriali), si arrivi a contare oltre 10 mila presenze.
L’azienda PornHub ha anticipato che già a partire dal prossimo anno, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sarà sfruttato anche per l’individuazione delle caratteristiche dei filmati (i contenuti…). Questi tag saranno utili per agevolare le ricerche.
In tutto il mondo sono oltre 80 milioni le persone che quotidianamente acccedono al sito. Sempre in base alle stime della Compagnia, nel 2016 i video guardati su PornHub sono stati 92 miliardi. Una mole di traffico impressionante.

Ed è stata probabilmente proprio tutta questa attività che ha attratto i criminali informatici. La società di sicurezza “Proofpoint” nelle scorse settimane ha infatti lanciato l’allarme riguardo alla possibilità che milioni di dispositivi (computer, tablet, telefonini), indipendentemente dal tempo e dalla fruizione dei filmati del sito, potrebbero essere stati infettati da hacker nel corso di un attacco che è proseguito per oltre un anno prima che i tecnici del sito siano arrivati alla sua neutralizzazione.
Come quasi ogni virus, anche questo aveva bisogno della “complicità” dell’utente per penetrare nel dispositivo ed agiva così: l’utente si trovava sullo schermo una finestra che era simile a quella di un aggiornamento urgente del browser o del plug-in Flash Player. Tutti considerano la schermata familiare e l’uso di parole come “critico”, che destano una certa preoccupazione a prescindere, hanno indotto più di qualcuno a cliccare su “Download Now”, aprendo di fatto la porta agli eventi successivi.
Il malware in questione è stato creato dal gruppo hacker: KovGoreG, famoso per il malware di advertising Kovter, il “virus” era indirizzato a milioni di utenti dal Canada, dagli Usa, dalla Gran Bretagna e dall’Australia. Insomma un attacco su vasta scala che sfuttava più Paesi per la sua diffusione.
Anche se attualmente l’allarme da parte di PornHub resta alto e si siano implementate ulteriori protezioni per gli utenti, non ci sono conferme che il malware non sia comunque attiva sotto altre spoglie o in altre zone.